E' un avvertire debole, di un calore che non c'è già più.
Mi sono alzata da quel letto per vestirmi, e tirarmi indietro i capelli. Mi guardava fisso, la testa piegata da un lato, come quando si osserva qualcosa che ti prende, ma non è così facile da capire. Con una mano mi carezzava il collo, scendendo a seguire il profilo del seno; dolce, lentamente, come stesse disegnando nella mente ogni dettaglio. Delicato, come non era stato mai. Un toccare che era... contemplazione, della cosa più preziosa ti fosse capitata in mano.
Ecco l'esempio di ciò che tentavo di far capire.
RispondiEliminaStralci di libri; pezzi di storia.
Autobiografica? A volte.
A volte no.
Ma io sono qui in mezzo.
Commento perchè so che qualcuno ha problema e può commentare solo rispondendo qui sotto, come la Mary ;)
clà tu ci sei su facebook? volevo chiedertelo con un messaggio privato ma non so come si fa qui su blogger.
EliminaChe carina che sei a commentare per permettere a me di farlo :)
RispondiEliminaNon so se questo post è autobiografico oppure no, ma certamente esprime qualcosa di te. Quella parte che come dici tu sta "nel mezzo". Comunque se fosse autobiografico..beh, credo tu abbia vissuto un momento stupendo e tremendamente intenso, se invece non lo è hai dato voce ad un immagine che lascia senza fiato. Credo di aver vissuto uno o due volte una situazione così, in cui sono accadute le stesse medesime cose...ma poi quel flebile brivido è scomparso lasciando un po' di nostalgia. La cosa più bella sarebbe provare delle cose così con chi si ama e da cui si è amati per poter rivivere quel tocco leggero cento e cento volte ancora!
Un bacio :)Mary
ciao clà, sono eleonora di "una parola fra tante" :)
RispondiEliminabello il tuo nuovo blog... scrivi sempre benissimo.
un bacio
sì ci sono ma non voglio scriverlo pubblicamente.. se mi dai il tuo indirizzo mail (in un commento che poi cancello subito) ti contatto :)
Elimina