mercoledì 27 marzo 2013

Lo sai? non posso fare altro.

Non posso fare altro che credere che verranno tempi migliori.
E stipendi migliori.
E occupazioni migliori.
E famiglie migliori e politici migliori.
E persone migliori.


E una me migliore.

Non posso fare altro che aggrapparmici con tutte le forze,
o ho solo il sentore di quanto mi sentirei annegare.

lunedì 11 marzo 2013

L'albatros.


Spesso, per divertirsi, i marinai
catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
indolenti compagni di viaggio delle navi
in lieve corsa sugli abissi amari.
L’hanno appena posato sulla tolda
e già il re dell’azzurro, maldestro e vergognoso,
pietosamente accanto a sé strascina
come fossero remi le grandi ali bianche.
Com’è fiacco e sinistro il viaggiatore alato!
E comico e brutto, lui prima cosi bello!
Chi gli mette una pipa sotto il becco,
chi imita, zoppicando, lo storpio che volava!
Il Poeta è come lui, principe delle nubi
che sta con l’uragano e ride degli arcieri;
esule in terra fra gli scherni, impediscono
che cammini le sue ali di gigante.
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Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.


A peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.


Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-gueule,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!


Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer ;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

Charles Baudelaire, Le Fleurs du mal

Difetto: non ho mai studiato il francese. E invece Charles me lo fa amare prima di conoscerlo; come succede per il tedesco, finirò a studiarlo solo per amore alla letteratura, piuttosto che per l'utilità.

La poesia non ha bisogno di altri commenti.
Senza definirmi "poeta" e "principe delle nuvole", direi che tutti quelli che, come me, come noi, guardano un po' più in là, non riescono a evitare di tendere verso qualcosa d'altro, qualcosa di più in alto (sensucht is my life), non possono non sentire questa sproporzione, questa in-corrispondenza in una classe, in un gruppo, in un mondo che non sembra avere questa sensibilità.
Che anzi vuole sfuggirle.

giovedì 7 marzo 2013

Se, se, se.

Ho nostalgia di noi.
Ho nostalgia di quello che non siamo mai stati.

Ma avremmo potuto essere?
Ogni tanto penso che se mi fossi svegliata in un altro letto, in un altro tempo, con degli altri occhi, forse avrei potuto vedere cosa saremmo stati noi.
Lo so che ho scelto io, lo so che ho scelto io di non darci una possibilità.
Allora perchè ti vedo a ogni angolo della strada, in ogni stato di Facebook, dietro le lenti di ogni occhiale scuro?

Se mi fossi svegliata in un'altra vita.


Colgo inoltre l'occasione, mentre per la testa mi frulla il consueto turbinio di pensieri sgaffi, di ringraziare di cuore una lettrice (inaspettata!), il cui utile quanto adorabile blog trovate qui, che ha avuto la dolcezza di consigliarmi tra altri 15 blog!
Sono ancora commossa.
Sapete che, come ho più detto, come sa chi mi seguiva su splinder, io scrivo per me; scrivo per me perchè la parola scritta è come l'aria che respiro. Ma quando sapete che qualcuno ci tiene, a sbirciare nel vostro animo, è un piacere più grande.
Un abbraccio, C.