venerdì 17 febbraio 2012

Sarà prerogativa del genere umano

che, liberatici di un vizio,
ricorriamo frenetici a trovarcene un altro, per sporcarci l'animo ancora
e tornare a quella sorta di fangoso equilibrio circolare che ci rovina.

sabato 11 febbraio 2012

Che t'importa, mi ha detto

che t'importa, se hai me?

Sono rimasta in silenzio, ermetica, perchè ci sono certe frasi che si aspettano una certa risposta, come uscenti dalla stessa pagina di un romanzo rosa. Ma questo letto non è carta e queste lacrime non sono inchiostro.
E se avessi avuto da contestare, a quell'affermazione, sarei dovuta stare zitta, almeno per evitare l'imbarazzo della questione.

Avrei lasciato qualsiasi cosa, sì, se mi avessi dato qualcosa di più grande.
Se avessi avuto la certezza di qualcosa adesso, che mi assicurasse qualcosa domani, e se questo qualcosa fosse stato legato indissolubilmente al tuo nome, mi sarebbe bastato.
Ma siamo umani.
Ci sgretoliamo di secondo in secondo, morendo ogni minuto rinascendo l'ora dopo, annegando il dolore e amando, amando più di quanto ci rendiamo conto.
E questo è un turbine di vita; non ci sono ancore o punti fissi.
Posso davvero pensare che un puntino, nel centro di questo polverone, mi renda conto di qualcosa talmente forte, per cui valga la pena perdere tutto?
Non posso salirti in braccio senza paura di cadere, non posso chiudere gli occhi e vedere solo te, come tu vedi me.

Ma dice la canzone, chi ama meno ha il gioco in mano.
E la morte nel cuore.